Ecco il cambiamento: ma l’Italia è pronta ad affrontarlo? Dopo due mesi di stop forzato e quasi totale, la Penisola è entrata da pochi giorni nella famosa Fase 2. Un primo passo importante verso un progressivo ritorno alla normalità post pandemia da Coronavirus.
Un momento atteso a lungo dai cittadini e da buona parte delle attività lavorative. Con questa nuova fase infatti una frangia consistente di queste ultime è stata, o sarà man mano, riaperta. E per quel che riguarda i cittadini, le misure limitative sono state al momento parzialmente allentate. Eppure, nella città di Torino, si sono verificate le prime conseguenze negative.
Episodi di violenza a Torino: Palomba aumenta i controlli
Nel capoluogo piemontese infatti il periodo a cavallo dell’ingresso nella Fase 2 sono coincisi anche con una serie di episodi di violenza, tra cui spicca la rissa avvenuta domenica 3 maggio in Corso Giulio Cesare. Un insieme di situazioni che hanno portato Claudio Palomba, il prefetto torinese, a prendere dei provvedimenti seri ed immediati.
Il prefetto della città di Torino ha infatti annunciato dei cambiamenti imminenti nel corso del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione sostanziale sarà la seguente: i controlli verranno implementati in tutta la città, ma in maniera particolare nelle zone maggiormente coinvolte. Queste ultime rispondono al nome di Aurora e Barriera di Milano. In che cosa consisterà questa implementazione? In un maggior numero di presidi fissi delle forze dell’ordine ed anche delle telecamere di videosorveglianza.