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Piemonte: più di 25 mila contagiati dal Coronavirus. Massima attenzione per le prossime riaperture

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Piemonte: più di 25 mila contagiati dal Coronavirus. Massima attenzione per le prossime riaperture

La Regione Piemonte vuole andarci piano con le prossime riaperture in quanto la soglia massima di contagiati dal Coronavirus giunge a oltre 25 mila persone.

Solo nella giornata di ieri sono stati annunciati 306 nuovi casi di contagi in Piemonte, ai quali si aggiungono 54 decessi resi noti ieri pomeriggio dall’Unità di crisi della Regione. In totale sarebbero ben 2.913 i deceduti per via del Covid-19 e sono invece, 4.442 i pazienti guariti, ovvero coloro che dopo i due test sono risultati in entrambi negativi.

Tutti questi numeri vengono citati e spiegati in una nota del gruppo di lavoro, guidati dall’ex Ministro della Salute Ferruccio Fazio.

Nota giunta in occasione dell’avvicinarsi dell’inizio della Fase 2, in cui si richiede una maggiore attenzione verso la Regione Piemonte che in confronto alle altre Regioni del Nord Italia ha rivelato una curva epidemica in netto ritardo.

Continua un andamento in Torino e provincia che induce alla massima attenzione nel monitorare l’impatto delle prossime riaperture“, questo è quanto compare scritto sulla nota.

Il gruppo del lavoro sta lavorando in questi giorni ad una lista di proposte e raccomandazione da sottoporre all’assessorato della Sanità da essere quindi pronti ad affrontare la Fase 2, ovvero la graduale riapertura di servizi e aziende.

Bisogna identificare quali sono i punti critici e quali possono essere le soluzioni da applicare in fase di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, sia in caso di una ricaduta e sia per normalizzare la situazione post Covid-19.

Inoltre, il piano preventivo ideato da Fazio prevede una sezione molto importante, legata alla identificazione e gestione dei nuovi casi, in modo tale da identificarli in maniera repentina e troncare sul nascere probabili nuovi focolai.

Infine, bisognerà riorganizzare anche l’isolamento dei nuovi casi in apposite strutture specializzate e limitare o regolamentare i rapporti familiari che sono la base della propagazione del virus.