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Il mondo del modellismo a Torino

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Il modellismo è un hobby in grado di appassionare chiunque ma che spesso presenta delle difficoltà per chi non è molto esperto. Questo passatempo, infatti, non solo richiede pazienza e dedizione, ma anche una valutazione attenta ed oggettiva delle proprie capacità manuali. Molti ricorderanno Dylan Dog, uno dei miti del fumetto italiano, sempre alle prese con il modellino di un galeone che proprio non riusciva a finire: ed è proprio in questa passione che il celebre indagatore dell’incubo sprofonda quando non è impegnato in un caso o a suonare il suo clarinetto.

Esistono diverse attività per chi intende iniziare a praticare questo divertente passatempo: il mondo del modellismo a Torino è davvero vasto e sono moltissimi i negozi che sapranno indicarvi prodotti adatti ad i neofiti ed ai meno esperti. Gli appassionati di modellismo che sono alla ricerca di nuove sfide o che vogliono provare a costruire modellini unici spesso entrano in contatto con attività che li fabbricano oppure li realizzano loro stessi acquistando delle macchine per il taglio e l’incisione laser Torino. Prima di iniziare a praticare questo hobby, però, sarà necessario capire quale genere di modellismo si voglia praticare. Esistono tantissimi tipi di modellismo che, in alcuni casi, possono anche diventare un lavoro oppure farvi appassionare ad altri passatempi collegati.

I diversi tipi di modellismo

Il modellismo è una passione che, nel corso dei secoli, ha superato le proprie origini, trasformandosi ed espandendosi a dismisura. Secondo wikipedia, l’origine di questo hobby deriverebbe dagli artigiani dei secoli scorsi che realizzavano dei modellini delle proprie opere, in modo da poterle mostrare ai clienti prima che queste venissero realizzate. Al giorno d’oggi il modellismo è ancora largamente utilizzato in moltissimi settori, sia artigianali che industriali, sebbene con tecniche molto più avanzate e precise.

Come hobby, il modellismo ha diverse sfaccettature: c’è chi si impegna a costruire modellini di veicoli antichi, come auto d’epoca o aerei e mezzi utilizzati durante la seconda guerra mondiale, chi costruisce modellini di razzi funzionanti che possano solcare il cielo e chi si dedica alla costruzione di modellini di navi, treni e moto in miniatura. Alcuni modellisti amano i modellini di mezzi che possiedono la capacità di funzionare davvero grazie a dei dispositivi radiocomandati, in modo da poterli “pilotare”.

Ma il modellismo non si limita ai soli veicoli: esistono anche modellini di edifici e monumenti, miniature di persone, animali e creature fantastiche e di mobili e arredi. Alcuni modellisti si appassionano ad un solo genere di modellini e iniziano a collezionarli, mentre altri cercano di spaziare tra i diversi tipi di modellismo per realizzare un diorama oppure di costruire o migliorare una casa delle bambole.

La realizzazione di un diorama

Realizzare un diorama è una sfida che alcuni modellisti ritengono estremamente affascinante. Un diorama è la realizzazione, tramite vari tipi di modellini, di una particolare scena o ambientazione. La realizzazione di un diorama comprende l’utilizzo di modellini di veicoli, modellini di edifici, diverse miniature ed anche una certa abilità nel creare i fondali e la base della scena.

Un diorama, spesso, viene realizzato con l’intenzione di rappresentare una scena che meravigli lo spettatore: a volte si tratta di scene di vita quotidiana ritratte nei minimi dettagli, altre volte di stazioni ferroviarie con modellini di treni funzionanti. Alcuni modellisti appassionati di storia si divertono nella realizzazione di diorami che ritraggano scene storiche famose o riproducano famosi campi di battagli, mentre gli appassionati di giochi di ruolo e di wargames tattici realizzano dei diorami che li aiutino a immergersi maggiormente nel gioco e per dare una maggiore profondità tattica al campo di battaglia raffigurato.

Anche gli appassionati di film, fumetti, videogiochi, serie e saghe cinematografiche possono realizzare dei diorami che raffigurino scene iconiche dei prodotti che amano. Tra gli appassionati di modellismo non mancano gli amanti dei mecha giapponesi, che si divertono a riprodurre nei minimi dettagli le battaglie più spettacolari dei propri idoli, gli appassionati de Il Signore degli Anelli, Harry Potter e Star Wars o anche del più recente Il Trono di Spade.

Furti in casa nel 2021

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Tornano a far parlare ed a preoccupare i furti in casa. Potrebbe quasi sembrare un controsenso, dato che, nell’ultimo anno, sono pochissime le persone che hanno lasciato la propria abitazione incustodita per più di poche ore, e solo nei caso di emergenza. Eppure, nemmeno una pandemia globale è riuscita a distogliere ladri e scassinatori dai loro intenti. Con l’arrivo delle ferie di agosto ed il diradarsi delle misure restrittive, che ci sta facendo tornare alla normalità, seppur gradualmente, ci si aspetta che questi crimini subiscano un’ulteriore impennata. Anzi, anche se è ancora presto per avere dati e statistiche ufficiali, è di appena un mese fa la notizia di un gruppo di malviventi che è riuscito a compiere due furti in casa nella stessa giornata e ne hanno fallito un terzo soltanto per pura fortuna.

Questa situazione, già abbastanza allarmante, viene ulteriormente aggravata da un ulteriore fattore: sembra che i malviventi non si facciano problemi a rapinare case che abbiano sistemi antifurto o che siano occupate dagli abitanti anche nel momento del furto. Questa tendenza implica che, per la propria protezione, occorrono strumenti ancora più efficaci. Meglio allora procurarsi il numero di un fabbro Torino pronto intervento per richiedere l’installazione di una porta blindata o per un intervento rapido di sostituzione della serratura.

Le raccomandazioni delle forze dell’ordine

Su diverse pagine internet gestite dalle forze dell’ordine è possibile trovare diversi consigli pratici per prevenire i furti in casa. È molto importante leggere queste raccomandazioni con estrema attenzione e cercare di seguirle alla lettera. Una particolare attenzione è dedicata a tutte le persone che vivono da sole: sul sito dell’arma dei carabinieri, ad esempio, vengono consigliati diversi metodi per nasconderecon efficacia il fatti che si viva da soli.

Ad esempio, se si ha una segreteria telefonica, viene consigliato di registrare il messaggio al plurale; un altro consiglio che viene fornito è quello di mettere sul proprio citofono solo il cognome, senza il nome, in modo che gli eventuali malviventi non sappiano esattamente chi abita all’interno della casa. Inoltre, il sito raccomanda di accendere radio, tv e luci quando si esce per brevi periodi oppure di acquistare uno dei dispositivi che accende e spegne gli elettrodomestici ad un certo orario.

Il sito delle forze dei carabinieri invita i cittadini anche a fare particolare attenzione alle proprie chiavi. Non è raro che i malviventi entrino in casa utilizzando proprio le chiavi degli inquilini oppure una copia della chiave. Tra le raccomandazioni fornite si può leggere di occuparsi personalmente di qualsiasi copia delle chiavi di casa e di non lasciare eventuali chiavi di riserva il prossimità dell’ingresso. Un’altra raccomandazione che ci sentiamo di aggiungere è di tenere sempre le proprie chiavi con se e di non lasciarle mai su un tavolo o comunque in vista: ai criminali basta una foto con uno smartphone per poter realizzare una copia funzionante delle vostre chiavi.

Come proteggersi dai ladri

Dato che i ladri sembrano non fermarsi più davanti alle case abitate e sorvegliate, occorre prendere delle efficaci contromisure. Aggiornare i proprio sistemi di allarme, oppure acquistarne uno ad alto budget può essere una delle soluzioni, ma il modo migliore per evitare di subire furti in casa è evitare che i ladri abbiano accesso alla propria abitazione. Per questo, molti esperti di sicurezza in casa consigliano di installare una porta blindata per la protezione dell’ingresso e una serratura di sicurezza moderna e sicura. Se si abita al piano terra o se le proprie finestre sono facilmente accessibili grazie a delle scale, allora si consiglia anche di chiamare un fabbro per l’installazione di grate alle finestre o di tapparelle blindate antiscasso.

Cosa è la sindrome del colon irritabile?

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Molto spesso, quando si hanno disturbi intestinali, ci si preoccupa di capire quale tra le pietanze che abbiamo ingerito possa esserne la causa. Magari si da la colpa ad un piatto particolarmente elaborato, oppure si cerca di capire se sia stato un qualche ingrediente a causare il problema. Raramente, però, si ipotizza che i disturbi digestivi possano avere radici più profonde; spesso si tende a sottovalutare questi sintomi fino a quando non peggiorano. Se ci si accorge di non soffrire di disturbi intestinali abbastanza spesso, non si deve provare imbarazzo o vergogna, ma si deve subito andare dal proprio medico di fiducia per farsi visitare.

Tra le patologie che possono causare più frequentemente disturbi allo stomaco ed alla digestione, una delle più diffuse è la sindrome del colon irritabile: si tratta di una condizione cronica che può durare diversi mesi o, addirittura, diversi anni e che richiede una cura e un’attenzione particolari. Diagnosticare questo disturbo non è affatto semplice, perché i suoi sintomi sono tipici di altre patologie e perché questa sindrome non ha segni particolari che la contraddistinguano da altri disturbi che interessano l’apparato digerente. Molto spesso i disturbi intestinali vengono scatenati da delle particolari cause. È molto importante individuare questi fattori scatenanti e lavorare con il proprio medico, un dietista come Dario Alescio dietista Torino ed altri specialisti per capire come evitare il manifestarsi dei sintomi.

Quali sono i sintomi della sindrome del colon irritabile?

Come già accennato in precedenza, non è semplice diagnosticare la sindrome del colon irritabile, sia a causa dei suoi sintomi estremamente comuni che questa condizione comporta, sia a causa dell’assenza di un test diagnostico che permetta l’individuazione della patologia. Per diagnosticare la sindrome del colon irritabile, quindi, si utilizza la diagnosi differenziale e si eseguono vari test per verificare la presenza di elementi che porterebbero portare all’esclusione della sindrome del colon irritabile come causa dei sintomi.

I sintomi che comunemente manifestano le persone che soffrono di sindrome del colon irritabile sono sensazione di gonfiore allo stomaco, meteorismo, stitichezza che si alterna a diarrea, dolori allo stomaco e urgenza di usare un bagno subito dopo i pasti. Non tutti i sintomi si manifestano e, nella maggior parte dei casi, vi è la possibilità che questi compaiano e scompaiano ciclicamente nel corso del tempo. Alcuni soggetti soffrono anche di altri sintomi che si manifestano più raramente e che possono rendere la diagnosi della sindrome del colon irritabile ancora più difficoltosa.

Come si cura la sindrome del colon irritabile?

A seconda dei fattori che la scatenano, è possibile trattare la sindrome del colon irritabile in diversi modi. Principalmente, medico e paziente dovranno lavorare insieme per comprendere, quindi, quali sono le cause scatenanti dei sintomi di questo disturbo e dovranno cercare di eliminare questi fattori dalla vita del paziente. I sintomi della sindrome del colon irritabile possono essere scatenati da alcuni alimenti, da stress e tensione, dal ciclo mestruale o da altri disturbi e condizioni che possono provocare alterazioni ormonali nel paziente oppure ancora da alcune patologie che coinvolgono l’apparato digerente.

Attualmente le reali cause della sindrome del colon irritabile sono sconosciute, quindi per la cura ci si limita ad un trattamento dei sintomi e all’adozione di uno stile di vita che escluda i comuni fattori scatenanti. Seguire una particolare dieta concordata insieme al medico, trovare un modo di gestire stress e ansia e cercare di condurre uno stile di vita più sano possibile può drasticamente diminuire le manifestazioni di questa sindrome e migliorare notevolmente la qualità della vita del paziente. È possibile anche ricorrere ad una terapia farmacologica che vada a contrastare i sintomi più gravi e fastidiosi.

Inglese per le aziende, perché è importante

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Mai come oggi è importante, per chi ha un’impresa, impegnarsi per migliorare l’efficienza dei propri dipendenti o collaboratori. Sono diversi gli aspetti sui quali intervenire per raggiungere quest’obiettivo. Tra questi, rientra il miglioramento della conoscenza della lingua inglese.

Perché è importante padroneggiarla al meglio al giorno d’oggi? Scopriamolo assieme nelle prossime righe.

Opportunità internazionali

Il principale motivo per cui, nel 2021, l’inglese è fondamentale per un’azienda riguarda il fatto che, padroneggiandolo, si aprono tantissime opportunità internazionali per la crescita del proprio business.

Davanti a queste parole è naturale farsi qualche domanda, soprattutto nelle situazioni in cui si ha un’attività locale. Si tratta di interrogativi che hanno un loro perché, intendiamoci. Per rispondere basta ricordare il valore che ha oggi l’e-commerce.

Gli acquisti online, che con l’emergenza sanitaria sono cresciuti tantissimo a livello globale, possono permettere a un’azienda familiare locale di espandersi in tutto il mondo, raggiungendo anche clienti internazionali.

Per raggiungere questo traguardo ci vuole, come sicuramente già sai, un sito ben strutturato, caratterizzato dalla presenza di testi tradotti in inglese e in altre lingue. Anche se della loro redazione si occupano professionisti specializzati, è opportuno avere in azienda persone che conoscono bene la lingua in quanto ci sono tantissimi altri aspetti da gestire nel momento in cui si dà un respiro internazionale al proprio business. Giusto per citarne uno, ricordiamo tutto quello che ruota attorno al customer care.

Ottimizzazione della produttività

Imparare bene l’inglese, soprattutto se in poco tempo, consente, dati scientifici alla mano, di acquisire strumenti mentali che impattano positivamente anche sulla produttività.

Altri vantaggi

Non importa che a impartire le lezioni a un determinato team aziendale siano gli insegnanti della miglior scuola di inglese a Torino o i docenti di un’altra realtà: imparare bene l’inglese può rivelarsi una scelta molto vantaggiosa anche per altri motivi, come per esempio – e a dimostrarlo ci pensano sempre diverse riprovi scientifiche – il miglioramento dell’attenzione.

Molto interessante è ricordare i risultati di uno studio condotto da un team di esperti dell’Università di York. Il lavoro in questione, i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Journal of Psychology and Ageing, ha permesso di scoprire che, nelle persone che parlano almeno due lingue, è minore il rischio di andare incontro a declino cognitivo precoce.

Come scegliere la scuola perfetta

Chiarito questo aspetto, è naturale chiedersi come scegliere la scuola perfetta. I criteri da considerare sono diversi. Tra questi, rientra il fatto di guardare il curriculum dei docenti. Essenziale è che siano madrelingua. Un altro aspetto importante da tenere in conto riguarda l’esperienza nell’insegnamento dell’inglese a gruppi aziendali (esemplificativa di ciò è la frequenza di master o corsi di specializzazione).

Proseguendo con l’elenco dei consigli per la scelta ottimale di una scuola di inglese per aziende, un doveroso cenno deve essere dedicato ai metodi di insegnamento. A prescindere che si parli di percorsi online o di lezioni frontali, rappresenta senza dubbio un biglietto da visita positivo l’adozione di metodologie innovative, come per esempio la gamification.

Non c’è che dire: sono diversi gli aspetti da tenere presenti nel momento in cui si punta a dare il via a un percorso di studio dell’inglese per i propri dipendenti o collaboratori. Tra gli altri punti che è doveroso chiamare in causa rientrano indubbiamente le opinioni di chi ha già provato la scuola. In questo frangente, la cosa migliore da fare è controllare le recensioni sui social e su Google. Se lo si ritiene opportuno, si possono chiedere informazioni anche a chi, informazioni di LinkedIn alla mano, risultano aver studiato presso una determinata realtà.

Instagram stories: tre consigli per migliorare visualizzazioni e interazioni

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Ogni giorno circa 400 milioni di utenti condividono storie su Instagram. C’è chi lo fa per mostrare il proprio stile di vita, chi per far vedere i propri outfit o doti culinarie, chi per comunicare informazioni. In una situazione così “trafficata” di contenuti immessi sul social, risulta difficile per i brand far risaltare le proprie pubblicazioni. Per questo oltre a seguirei i consigli di questo approfondimento potrebbe esserti utile un confronto con una buona agenzia di comunicazione a Milano.

Per quel che riguarda il corretto uso dei social come Instagram, invece, dovresti tenere conto del fatto che i contenuti migliori sono sempre quelli più semplici e diretti. Quindi, le caratteristiche che non devono mancare ad una IG story, sono la creatività e la semplicità. Ecco come imparare a produrre contenuti efficaci per Instagram e qualche consiglio strategico per imparare dagli sbagli che potresti aver commesso.

Perché agli altri dovrebbe piacere ciò che pubblichi?

In primo luogo devi considerare che molto spesso ciò che pubblichi potrebbe non essere stimolante o coinvolgente per le persone che ti seguono. Quindi chiediti sempre se ciò che hai in mente di condividere con chi ti segue possa essere interessante o utile. Questo significa che è preferibile organizzare prima un piano di pubblicazioni o seguire una sorta di story-line tematica e coerente con il tuo profilo.

Se ti occupi di viaggi mostra il meglio di ciò che vedi ed evita di affaticare troppo l’attenzione delle persone con dettagli che non interessano loro. Lo stesso vale per ricette, foto di animali, abiti o make up. Cerca sempre di rispondere alla domanda: se io vedessi questo contenuto su una storia di un altro profilo mi piacerebbe? Se la risposta è negativa riformula la tua pubblicazione dando sempre priorità al pubblico e non all’esigenza di mettersi in mostra o ostentare. Cerca sempre di rispondere a ciò che gli utenti cercano da te dal momento che ti hanno dato fiducia e hanno deciso di seguirti.

Quali strumenti creativi usi?

Le storie che riescono a mantenere più viva l’attenzione, sono quelle che contengono foto, oppure video, di più momenti, montati poi in sequenza, proprio per comporre un racconto dall’inizio alla fine. Le storie di Instagram, inoltre, permettono di utilizzare un’infinità di filtri, adesivi, effetti, GIF che contengono di creare storie molto originali e divertenti.

Da  non sottovalutare è poi, il fatto che le storie possono essere davvero utili per gli affari. Se si possiede un brand, ad esempio, si possono invitare gli utenti a condividere stories in cui inseriscano l’hashtag o il tag del marchio. Le stories di Instagram consentono anche la condivisione di video in diretta, cosa molto utile per condividere eventi, ad esempio.

Stai monitorando i tuoi dati?

Il tuo lavoro però non finisce una volta che hai condiviso la storia! Una volta pubblicato un nuovo contenuto dovrai analizzare gli effetti numerici che questo avrà generato. In pratica dovrai monitorare i dati di visualizzazioni e interazioni, ponendoli a confronto con le tue precedenti pubblicazioni.

Per farlo puoi dare uno sguardo alla sezione Insights di Instagram oppure affidarti a strumenti di monitoraggio e analisi esterni. A prescindere dal mezzo che sceglierai con i dati grafici delle tue performance sarai in grado di tirare le somme ed elaborare sempre migliori strategie di crescita. Se hai pubblicato contenuti poco interessanti o non gradevoli non buttarti giù ma prendi nota dell’errore e impara a non commetterlo più.

Ballo: i benefici per la terza età

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Stiamo vivendo un periodo particolare, durante il quale molte delle attività che hanno caratterizzato da sempre la nostra quotidianità – e la nostra ricerca di un maggior benessere – sono, per motivi di emergenza sanitaria, ferme. Non bisogna però demordere, perché presto tutto ricomincerà e ci sarà di nuovo la possibilità di prendersi cura di sé con attività fisica mirata che, per chi ha già una certa età, può voler dire aprirsi al mondo del ballo.

Che si parli di scuola di danza a Torino o di realtà formative in altre città non importa. Il ballo per la terza età è un vero toccasana. Scopriamo i suoi benefici nelle prossime righe.

Ballo: perché fa bene a chi è avanti con gli anni

Il ballo è un ottimo alleato del benessere in età avanzata per diversi motivi. Prima di tutto, è il caso di citare il suo essere una forma di ginnastica dolce, che non mette troppo a repentaglio le articolazioni e i muscoli.

Inoltre, il ballo aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, con ovvie ripercussioni benefiche per la salute cardiovascolare. Non bisogna dimenticare che, in virtù del rigore posturale che molto spesso richiede, il ballo permette, dati alla mano, di apprezzare una riduzione del dolore durante le camminate.

Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei motivi per cui il ballo in età avanzata fa bene! Tra questi rientra la necessità di stimolare una facoltà fondamentale per l’essere umano: la concentrazione.

Questo, per molte persone anziane, è un modo per esercitare l’efficienza cognitiva che non ha eguali. La scienza si è più volte soffermata sul ruolo che la danza può avere nel miglioramento del benessere di soggetti anziani.

Tra i tanti lavori che si possono chiamare in causa citiamo una revisione pubblicata nel 2017 e condotta da un’equipe attiva presso la University of Hawai’i a Manoa. Gli esperti in questione si sono focalizzati su 18 studi riguardanti persone di età superiore ai 60 anni. Alla fine della revisione, hanno scoperto che, a prescindere dallo stile – sono stati presi in esame gli effetti della danza contemporanea, del pop e del jazz – questa tipologia di attività fisica è in grado di influire in maniera positiva sulla forza, sulla resistenza e su altri aspetti della forma fisica funzionale di persone avanti con l’età.

Come danzare anche durante le restrizioni sociali

Viviamo in un periodo in cui tutta Italia è coinvolta nelle restrizioni finalizzate a contenere il contagio da Coronavirus. Nonostante questo, si moltiplicano online le iniziative da parte di scuole o insegnanti liberi professionisti che organizzano, anche via Zoom, corsi per utenti della terza età. Come scegliere il più adatto alle proprie esigenze? Innanzitutto è opportuno informarsi in merito alla formazione dei docenti, che devono essere specializzati in percorsi formativi inerenti la danza per persone della terza età.

Un altro consiglio tanto semplice quanto importante prevede il fatto di cominciare gradualmente. Se non si balla da tanto tempo è bene iniziare gradualmente. Una volta alla settimana va benissimo.

Se si convive con un partner e si ha modo di condividere la passione per il ballo, è cruciale scegliere bene la tipologia. Tra i migliori per chi è avanti con gli anni troviamo il liscio, il fox trot, il mambo e la samba.

La pratica del ballo deve ovviamente essere associata a un’attenzione complessiva alla salute. Questo vuol dire concentrarsi anche sull’alimentazione, dando spazio a cibi caratterizzati dalla presenza di calcio e ricordandosi di assumere, in occasione dei pasti principali, pasta, riso e cereali. Da non dimenticare è la carne bianca – da consumare 2/3 volte a settimana – e un frutto al termine di pranzo e cena.

Siti adult vietati in Francia: è davvero possibile?

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Quello che sembra essere un provvedimento incredibilmente condivisibile dal punto di vista dei principi applicati può, con molta probabilità, attuarsi con delle disposizioni piuttosto difficili all’interno del pubblico e del tessuto pornografico francese. La Francia, infatti, seguendo il modello di Regno Unito e Italia, all’interno delle quali è stata votata una legge per cercare di ostacolare la pornografia ai minori, ha deciso di realizzare una legge che possa tentare di proteggere i minori dalla pornografia on-line, sottoponendo la norma stessa al giudizio collettivo che ha votato preventivamente per l’accettazione della norma in questione.

La legge introdotta Francia porta, dunque, a limitare sia il caso delle ricerche specifiche di agganci dal punto di vista sessuale (si guardi al caso italiano, ad esempio, con ricerche di escort Torino), sia a limitare la visione di contenuti pornografici se non si è maggiorenni. Per quanto il principio possa però essere condivisibile, i problemi sorgono nel campo dell’applicazione specifica dello stesso principio, soprattutto se si osserva alcuni precedenti come quello britannico. In altre parole, guardando alle possibili applicazioni di questi stessi principi, come si può vietare ai minorenni di osservare video e filmati pornografici?

Come vietare video pornografici ai minorenni?

L’interrogativo che riguarda la natura pratica del divieto che è stato stabilito, anche se in linea di principio, da parte della Francia è tutt’altro che lontano dalla realtà, dal momento che i precedenti storici hanno già dimostrato che è molto difficile stabilire un divieto di pornografia, anche se solo a minorenni, e allo stesso tempo le problematiche sussistono dal punto di vista delle piattaforme che sono predisposte alla condivisione di contenuti pornografici sul web.

Attualmente, infatti, non esistono ostacoli di genere o di età, dal momento che gli unici limiti sono posti soltanto verbalmente da parte dei siti e nel momento in cui si cerca di realizzare degli abbonamenti o delle sottoscrizioni di pagamenti, là dove c’è bisogno di inserire dati personali che riguardino la creazione di account Premium e metodi di pagamento, che chiaramente possono essere effettuati solo se maggiorenni. 

Tuttavia, la visione del porno libero e gratis presente sul web, anche all’interno della realtà francese, non è ostacolata in nessun modo, e per quanto sia stata votata una norma che funziona dal punto di vista del principio, non esistono attualmente dei metodi e delle applicazioni che possano portare a un divieto effettivo di osservare il porno on-line da parte di minorenni.

Qualora sussista anche una schermata che vieta di accedere al sito in questione se non si ha più di 18 anni, i servizi di VPN potrebbero benissimo fare al caso di chi vuole osservare i contenuti pornografici in questione, dando semplicisticamente la possibilità di creare degli account fake o semplicemente di mascherare la proprietà attraverso un servizio che non vieta di utilizzare oscuramenti di questo tipo. Si potrebbe addirittura pensare ad un sistema di paywall, che possa portare a certificare l’età del singolo utente attraverso l’utilizzo di una carta di credito che, vale la pena ribadirlo, può essere utilizzata solo se maggiorenni. 

Eppure, allo stesso tempo, da un lato c’è la possibilità di utilizzare carte di credito virtuali e servizi digitali che possono essere realizzati anche se minorenni, in secondo luogo una stretta di questo tipo complicherebbe ulteriormente il destino di quelle piattaforme porno che risentirebbero particolarmente della necessità di utilizzo di un metodo di paywall, dal momento che molte persone sarebbero scoraggiate o state a inserire i propri dati economici all’interno di un sito pornografico.

La decisione della Francia e i precedenti storici

Vale la pena ribadire che quella della Francia sembra essere una decisione che, adottata in linea di principio, sottintende alla possibilità di creare dei meccanismi futuri per la limitazione della pornografia on-line ai minorenni. Tuttavia, se si guarda i precedenti storici che hanno portato a dei possibili divieti ci si rende conto che non è stato semplice, anche in passato, generare dei sistemi che potessero bloccare la pornografia on-line per chi è minorenne. 

L’esempio emblematico è stato quello del Regno Unito, che nell’aprile del 2019 ha approvato una legge per bloccare la pornografia on-line ai minorenni, nel maggio del 2019 ha iniziato a comprendere l’effettiva problematica relativa alla gestione dei servizi per vietare la pornografia e, soltanto nell’ottobre del 2019, ha reso possibile un ritorno al porno libero anche per minorenni. Vale la pena a capire se la Francia saprà andare oltre problematiche di questo tipo è trovare un sistema per ottenere un riscontro pratico ai suoi principi.

Violento temporale a Moncalieri: grandine e bidoni rovesciati

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Un improvviso e fortissimo temporale si è abbattuto su Moncalieri, primo comune della cintura Sud di Torino, poco dopo le 17.30 di questo pomeriggio. Il cielo si è tutto a un tratto oscurato e pochi minuti più tardi ha cominciato a scaricare una quantità di acqua incredibile.

Erano ormai alcuni giorni che sul comune, e in tutta la provincia, il meteo aveva abituato a mattini quieti e pomeriggi di pioggia: diversa è stata però la situazione oggi, considerando la violenza della turbolenza che ha colpito l’intera Moncalieri, nettamente superiore a tutti i temporali dei giorni precedenti.

Moncalieri sotto la grandine: le foto del tempesta

Una tempesta che non si è limitata ad una fortissima pioggia, ma che in breve tempo è passata ad una violenta e massiccia scarica di grandine che ha coperto interamente la strada come un tappeto di ghiaccio. In pochi minuti anche i danni collaterali non hanno esitato a fare la propria comparsa.

Parliamo di bidoni della spazzatura rovesciati e tombini che, sottoposti ad un lavoro eccessivo, hanno cominciato ad esondare. Nella foto soprastante è possibile vedere un vero e proprio “fiume” scorrere per una delle strade principali della città. Il violento temporale che ha colpito Moncalieri ha visto la sua fase più pericolosa aggirarsi intorno ai 20 minuti.

Caso Cucchi, l’Arma dei Carabinieri smentisce le dichiarazioni di Casamassima: il comunicato

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Il Caso Cucchi continua a lasciare strascichi importanti, anche a distanza di parecchi anni. Nella giornata di ieri si è tenuta una nuova udienza per l’Appuntato Sc. Riccardo Casamassima, nella quale è emersa ancora una volta una serie di dichiarazioni.

Parole forti da parte dell’Appuntato, che ha sostenuto di aver subito nel corso degli anni una serie di ripercussioni: da procedimenti disciplinari fino ad arrivare a ritorsioni sulla sua persona. Parole che certamente non sono passate inosservate ai cittadini né tanto meno alle forze dell’ordine.

Caso Cucchi, parole Casamassima: il comunicato dell’Arma dei Carabinieri

In merito a queste dichiarazioni infatti, nella stessa giornata di ieri ha voluto rispondere in maniera diretta il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, che le ha smentite in maniera netta attraverso l’emissione di un lungo comunicato stampa. Ecco di seguito il contenuto del documento:

“Roma, 10 giugno 2020 –   L’Appuntato Sc. Riccardo Casamassima, ascoltato come teste in uno dei procedimenti relativi al caso Cucchi, ha affermato, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, di aver “subito diversi trasferimenti e avviati procedimenti disciplinari” per le rivelazioni fatte sul caso Cucchi. Si tratta di affermazioni gravissime, peraltro rese sotto giuramento, che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri respinge con assoluta fermezza.

Sono infatti le stesse accuse portate nel corso del 2019 all’attenzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che aveva avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti di sei Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri per presunte condotte ritorsive in danno dell’App. Sc. Riccardo Casamassima.

Il procedimento aveva, appunto, ad oggetto il trasferimento dell’App. Sc. Casamassima, disposto dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri nel giugno 2018 per incompatibilità ambientale dall’8° Reggimento Carabinieri “Lazio” alla Legione Allievi Carabinieri di Roma, ed il successivo impiego presso la Legione. L’ipotesi era che i provvedimenti fossero demansionanti e costituissero una ritorsione a seguito del contributo dato per la riapertura del caso CUCCHI.

L’ANAC, dopo una accurata istruttoria (nella quale i sei Ufficiali sono stati assistiti dal Prof. Avv. Astolfo Di Amato) ha riconosciuto, con delibera del 1 aprile 2020, la piena legittimità dei provvedimenti adottati nei confronti dell’App. Sc. Casamassima ed ha escluso sia qualsiasi carattere ritorsivo o discriminatorio o persecutorio e sia qualsiasi demansionamento.

L’ANAC ha dato atto, in particolare, della sussistenza di condizioni ambientali tali da rendere necessario il trasferimento e della piena rispondenza delle mansioni affidate nel nuovo ufficio al ruolo, al grado ed all’anzianità del militare.

Per quanto concerne poi il riferimento dell’App. Sc. Casamassima a una conversazione intercorsa con un superiore che gli avrebbe riferito la volontà del Comandante Generale di operare non meglio precisate ritorsioni sulla sua persona, si evidenzia che anche tale aspetto è stato oggetto di accertamento da parte dell’ANAC che, nel medesimo provvedimento di archiviazione, ha espressamente evidenziato che si tratta di una conversazione decontestualizzata alla quale possono essere attribuiti significati completamente differenti da quelli prospettati dal Casamassima e che non risulta idonea a dimostrare intenti ritorsivi nei confronti del graduato. Per quanto riguarda le doglianze dell’App. Sc. Casamassima circa i provvedimenti disciplinari subiti, la stessa Autorità, già in fase istruttoria, aveva escluso ogni responsabilità dell’Arma precisando che si trattava di iniziative disciplinari assunte legittimamente per i comportamenti dallo stesso tenuti.

In ultimo, si rende noto che la querela presentata dall’App. Sc. Casamassima in data 18 gennaio 2019 per diffamazione e rivelazione del segreto d’ufficio nei confronti del Comandante Generale, è stata archiviata dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma in data 23 settembre 2019.”

Lavoro, idee per trovarlo facilmente

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Dopo la chiusura forzata che l’intera nazione ha affrontato a causa del coronavirus, sono purtroppo molte le famiglie e non solo che si sono ritrovate senza fonte di sostentamento.
La ricerca di un lavoro è sempre molto difficile, soprattutto di questo periodo, ma non tutto è perduto. Ci sono settori che hanno sempre bisogno di nuovi lavoratori, come ad esempio gli OSS (acronimo di operatore socio sanitario), quelli della ristorazione o anche il mondo della bellezza e cura della persona.

In questo articolo, scopriamo insieme come diventare oss e come trovare lavoro facilmente anche da casa.

OSS, il percorso da intraprendere

L’operatore socio sanitario è una figura che si occupa della cura e dell’assistenza di persone anziane, degenti o con difficoltà di salute e disabilità. Questa figura lavorativa è particolarmente ricercata in Italia così come nel resto d’Europa e del mondo, in quanto ogni anno continuano a salire i numeri di anziani.

Il percorso per diventare OSS è composto da più fasi. La prima prevede un corso di formazione di circa 18 mesi, seguito da un tirocinio di 1000 ore ed un esame finale. A fine corso si riceve infine una qualifica abilitante.

Il corso di formazione ha sia una parte teorica che una pratica, e le lezioni coprono diversi temi.

Seguire corsi di formazione

I corsi di formazione sono svolti in modalità sono un ottimo metodo per implementare le proprie conoscenze o per affinarle. Se si tratta di lavori come il sopracitato OSS è essenziale seguirli per poter essere abilitati al lavoro.

I corsi di formazione disponibili in Italia sono di vario tipo e si adattano alle richieste più comuni. Ad esempio, sono molto famosi i corsi di formazione per estetista, parrucchiere o per lavori come il meccanico, idraulico ed elettricista.

Seguire un corso di formazione prevede lo svolgimento di lezioni dal vivo o in modalità blended learning anche da casa, uno o più esami di abilitazione ed infine il rilascio di un diploma o di un attestato che abilita al lavoro.

Attenzione al corso di formazione scelto: nonostante per la maggior parte ci sia bisogno di aver compiuto almeno 17 anni e concluso gli studi della scuola dell’obbligo, per altri è possibile cominciare il percorso anche con la licenza media o con un’età inferiore, a partire dai 15-16 anni.

Trovare lavoro da casa

Un altro modo per poter trovare lavoro da casa è sfruttare i social media del lavoro. Un esempio? Linkedin o Infojobs.

Questi siti offrono un vero e proprio layout da social media, dove poter inserire i propri curriculum vitae, anche in più lingue, e soprattutto la possibilità di poterli aggiornare ogni volta.

Linkedin, in particolare, consente di creare una vera e propria rete di contatti con i propri possibili datori di lavoro, e anche con i propri futuri dipendenti.

Ma come funzionano questi siti? Il meccanismo è piuttosto semplice: dopo aver creato il proprio account e inserito i dati necessari, l’algoritmo del sito scelto si mobilita per scansionare il vostro curriculum, ed in base alle vostre esperienze comincia a trovare suggerimenti e a mettere in mostra il vostro CV ai datori di lavoro.

Al datore di lavoro non resta che contattare il candidato e mettersi d’accordo per un colloquio, che può essere dal vivo o in videochiamata.

Concorsi e bandi

Altro metodo per trovare lavoro è partecipare a bandi e concorsi. Spesso il proprio comune di residenza mette a disposizione posti di lavoro ai quali si accede tramite corsi, ma non è l’unica realtà a svolgere questo tipo di ricerca di lavoro.

Ad esempio, grandi compagnie nazionali come Trenitalia o Italo hanno sezioni apposite dei propri siti per poter proporre il proprio curriculum tramite candidatura spontanea e mettono a disposizione anche diversi bandi e corsi di formazione.

In caso di selezione, infatti, a seconda del lavoro per il quale sarete stati scelti dovrete seguire un corso di formazione specifico, come ad esempio quello per macchinista o controllore.

Un buon metodo per trovare lavoro, dunque, è anche controllare i siti di grandi compagnie, nelle sezioni candidatura spontanea o lavora con noi.

Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID)

Di solito nel proprio comune di residenza o quello più vicino c’è sempre un centro di collocamento. Iscriversi al centro è piuttosto facile, e in questo periodo è diventato ancora più semplice perché ci si può iscrivere da casa.

Dopo aver contattato il centro di collocamento più vicino al proprio comune di residenza, bisogna compilare i moduli richiesti con il grado di istruzione, attività lavorative svolte e così via.
Una volta completato, bisogna compilare la DID (Dichiarazione di Immediata disponibilità) e inviarla nuovamente tramite mail all’ufficio di collocamento.

Appena ci sarà una richiesta di lavoro per il quale si è qualificati, il centro provvederà a contattare i candidati e a fornire maggiori informazioni.

Per concludere, cercate di aggiornare spesso il vostro curriculum vitae e soprattutto di renderlo chiaro e leggibile. Attenzione agli errori di battitura o a dati sbagliati (es. numeri di telefono che non si usano più, errori nello scrivere la mail di recapito ecc.) e cercate di distribuirlo ovunque.

A volte si viene contattati anche per lavori per i quali non si è ufficialmente qualificati, altre invece bisogna partire anche dai lavori più umili per poter cominciare ad andare avanti.