Home Attualità Occupazione abusiva in Val di Susa: oggi la misura cautelare dei Carabinieri di Torino

Occupazione abusiva in Val di Susa: oggi la misura cautelare dei Carabinieri di Torino

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Occupazione abusiva in Val di Susa: oggi la misura cautelare dei Carabinieri di Torino

Una storia che si è trascinata per più di un anno e mezzo, e che probabilmente oggi vedrà la sua conclusione. Dopo le segnalazioni dei Corpi locali, da questa mattina i Carabinieri di Torino stanno notificando una misura cautelare per l’area della Val di Susa.

Carabinieri di Torino: il comunicato sull’azione in Val di Susa

Nello specifico, si tratta di un documento incentrato sul divieto di dimora. Nel mirino un gruppo di attivisti anarco-ambientalisti, che stanno occupando abusivamente dal 2018 la Chiesa di Claviere e la casa cantoniera di Oulx. L’operazione è stata notificata in un comunicato stampa emesso direttamente dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino. Di seguito, ecco riportato il contenuto del documento:

Torino. 10 giugno 2020. Da stamattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo una misura cautelare di divieto di dimora, emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta del gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 17 attivisti (14 italiani e 3 francesi) in parte aderenti alla compagine anarco-ambientalista “Briser Les Frontieres”, in parte componenti dell’antagonismo torinese e valsusino.

L’indagine dei militari dell’Arma, condotta tra febbraio 2018 e marzo 2020, ha dimostrato la responsabilità, a vario titolo, dei predetti (tra i quali figurano 12 donne) per i reati di invasione di edifici e violazione di domicilio. I fatti contestati si riferiscono all’occupazione abusiva della Chiesa della Visitazione di Maria Santissima di Claviere avvenuta tra il 22 ed il 23 marzo 2018 ed all’invasione della Casa Cantoniera ANAS di Oulx del 9 dicembre dello stesso anno, entrambe trasformate in rifugi autogestiti utilizzati per iniziative di lotta e propaganda politica, nonché per fornire assistenza ai migranti irregolari che volevano oltrepassare il confine transalpino attraverso il valico del Monginevro.”