Il mondo del lavoro è un ambito davvero complesso, che richiede da parte di chiunque una logica necessità di adattamento: nel momento in cui ci affacciamo a questo settore, qualsiasi sia il nostro percorso precedente, è fisiologico avere bisogno di alcune tempistiche per poter assimilare l’enorme quantità di informazioni da cui veniamo davvero bombardati.
Dall’altra parte però, si tratta di un mondo che ci offre realmente una selezione infinita di possibilità: ovviamente molto dipende dai nostri gusti e dalle nostre capacità, ma di fronte ai nostri occhi si apre un vero e proprio universo di variabili. Tra queste, c’è anche quella di lavorare in proprio e non quindi come dipendente per qualcun altro.
Aprire una propria attività non è però così semplice, da nessuna parte: sono richiesti infatti alcuni requisiti, e per tutta una serie di altri aspetti dovremo essere bravi noi ad attrezzarci di modo da non farci mai trovare impreparati. Per questo è importante capire come scegliere il commercialista a cui affidarsi, perché un professionista potrà darci una grossa mano. Vediamo però nello specifico come aprire un’attività commerciale a Torino.
I requisiti: chi può aprire un’attività commerciale
Partiamo da questo presupposto: a Torino così come in qualsiasi altro luogo, non tutti possono aprire una propria attività, che si tratti di un negozio o di un locale. Esistono infatti alcuni vincoli che vanno a costituire dei limiti assoluti, decisamente di grande importanza, per alcune persone.
L’apertura di un’attività non è infatti un percorso particolarmente selettivo, ma è destinato a tutta quella fascia di popolazione che rientra in determinati requisiti. Il primo è quello di essere maggiorenne, per ovvie ragioni. Un’altra caratteristica che è necessario presentare è quella di essere “puliti di fronte alla legge” ovvero possedere una serie di requisiti morali.
In sostanza, sono escluse tutte quelle persone che: hanno dichiarato fallimento in attività precedenti; hanno riportato una condanna definitiva con pena superiore ai tre anni; hanno ricevuto due o più condanne nei cinque anni precedenti l’inizio dell’attività; sono sotto sorveglianza speciale; sono state dichiarate “delinquenti abituali, professionali o per tendenza” oppure sono state condannate per determinati crimini.
Tutte le persone che rientrano in una di queste categorie, sono impossibilitate ad aprire una propria attività commerciale. Si tratta quindi di un insieme di controlli volti a garantire la serietà dell’attività stessa, ma anche la sua legalità e non da ultima la sicurezza di tutti i possibili clienti.
Passi da muovere e fattori da considerare
Nel caso in cui il nostro profilo rientrasse nelle caratteristiche sopra citate, vediamo allora quali sarebbero i passi da muovere nel concreto per aprire un’attività a Torino. In primo luogo dovremo sicuramente inviare la Comunicazione Unica per iscriverci alla Camera di Commercio del Piemonte ed ottenere la Partita IVA. Dopodiché, dovremo scaricare il modulo per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) dal sito del Comune di Torino.
Il terzo passo consisterà nel rivolgerci alla nostra Azienda Sanitaria Locale (ASL) di riferimento per ottenere la licenza sanitaria per il locale. Quest’ultimo infatti dovrà rispettare determinate regolamentazioni: essere registrato con destinazione di uso commerciale; avere una superficie minima di 9 mq; essere dotato di tutti gli strumenti di sicurezza necessari; possedere un wc a uso esclusivo dei dipendenti, un deposito collegato al locale di vendita e impianti idraulici ed elettrici a norma di legge; essere accessibile a persone disabili.
Tutti questi regolamenti devono essere considerati come una buona base, uguale per tutti. È però poi necessario verificare eventuali differenze rivolgendoci all’ufficio comunale che si occupa di commercio, perché bisogna tenere a mente anche il fatto che ogni Comune può decidere di aggiungere requisiti specifici per i locali commerciali.