La
stima nella relazione tecnica della Ragioneria – Atteso il parere dell`Anci sul
decreto
Il
federalismo municipale tarda a ottenere il via libera dal Parlamento. Al semaforo
giallo che i Comuni hanno acceso a seguito dell’interlocutorio accordo
raggiunto martedì con il ministro Roberto Calderoli, segue sempre il rosso di
Pd e Terzo Polo, che l’altro ieri ha anche presentato un emendamento al
milleproroghe attualmente in discussione per prolungare al 31 dicembre la scadenza
della delega sull’intera materia. Tutto ciò accade mentre la relazione tecnica
della Ragioneria generale dello stato (Rgs) quantifica (un po’
ottimisticamente) in 3,4 miliardi di euro gli introiti derivanti
dall’applicazione della cedolare secca nel 2011, che potrebbero arrivare a 4,2
nel 2013.
Una
stima che, se confermata, renderebbe possibile la copertura, anche se di poco
(15 milioni quest’anno, 94 nel 2012 e 410 nel 2013), dei mancati introiti del passaggio
alla tassazione forfetaria del 23% sulle locazioni a canone libero e del 20%
sugli affitti calmierati. Al conto si arriva, come il solito, includendo gli sperati
proventi dell’emersione dal nero, quantificati in 600 milioni il primo anno, 1
miliardo il secondo e 1,4 il terzo. Numeri su cui il servizio bilancio della
Camera chiede però un ulteriore approfondimento perchè fondati sulla stessa
quota di uscita dal sommerso preventivata ai tempi della cedolare al 20% su
tutti contratti (e allora non si capisce bene il perché avere mantenuti questi
numeri se nemmeno la Ragioneria Generale ne è certa).
La Rgs
valuta poi in 11,5 miliardi il gettito potenziale dell’imposta municipale (Imu)
propria che dal 2014 dovrà assorbire Ici e Irpef su redditi fondiari per
immobili non locati. Ma anche questa previsione è aleatoria in quanto, così
come sottolineano gli stessi tecnici di Montecitorio, dovrà essere aggiornata
quando sarà stabilita l’aliquota di imposizione di riferimento. Aliquota che
dovrebbe aggirarsi intorno al 7,5 per mille e finire nella relazione al decreto
attuativo che il relatore di maggioranza Enrico la Loggia (Pdl) presenterà
prossimamente in commissione per recepire i contenuti dell’accordo tra il
ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, e l’Anci. Testo che la
commissione dovrà votare giovedì 3 febbraio.
Prima
di formalizzare le modifiche il Governo ha dovuto aspettare la decisione del
direttivo dei sindaci. I Comuni hanno espresso apprezzamento per i
miglioramenti apportati dalla compartecipazione del 20% alla cedolare secca,
all’impegno a farsi carico delle eventuali perdite di gettito, fino alla
promessa di un decreto ad hoc per superare la diatriba Tarsu/Tia sui rifiuti e
precisare il funzionamento del fondo perequativo - ma al contempo si sono
soffermati sugli ostacoli ancora non rimossi. A cominciare dallo sblocco delle
addizionali Irpef e della tassa di soggiorno. Entrambe le misure sono attese
entro il 2011. Ma il regolamento che ne determinerà le modalità applicative ,
dicono dall’Anci, non può arrivare a fine giugno, altrimenti risulterà
impossibile chiuderemo i bilanci.
Il
parziale sì dei sindaci non ha smosso l’opposizione, così come riferisce Mario
Baldassarri (Fli) secondo cui la posizione espressa da chi si oppone al
federalismo fiscale comunale è indipendente da quella dell’Anci. Tra i punti
che secondo Baldassarri restano in sospeso si evidenzia quello che il senatore
finiano ha presentato al decreto milleproroghe in discussione al Senato che
sposta al 31 dicembre la scadenza prevista dal legislatore per l’ultimazione
dell`intera riforma federale: sette mesi in più rispetto alla scadenza del 21
maggio, che, in sede di riformulazione dell’emendamento, potrebbero scendere a
tre se è vero, come rivela Baldassarri, che la Lega sarebbe disponibile ad
allungare i tempi della delega. E chissà che non sia proprio questa l’ultima
carta che la Lega proverà a giocarsi per vincere le resistenze della minoranza.