Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, nella sede di Milano, presenta fino al
cinque marzo una grande esposizione: “Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce”,
la curatrice della mostra
è Bozena Anna Kovalczyk nota
critica d’arte di origine polacca e veneziana di adozione, considerata una
delle studiose più importanti al mondo di Canaletto e Bellotto. Nel 2008 aveva
curato tra l’altro l’importante mostra “Canaletto
e Bellotto. L’arte della veduta”, tenutasi a Palazzo Bricherasio di Torino. Il progetto espositivo è dedicato al genio
pittorico e all’intelligenza creativa di
due artisti di spicco del Settecento
Europeo: Antonio Canal detto appunto “il Canaletto”, e del suo nipote: ”Bernardo
Bellotto”. Oltre cento opere mettono a
confronto la pittura fra i due artisti
offrendo uno sguardo sul panorama europeo del tempo, e ripercorrendo le tappe di un viaggio
artistico che parte da Venezia, toccando varie città d’Italia (tra cui anche Torino)
proseguendo alla volta dell’Europa, dove il Bellotto mette a frutto l’insegnamento di Canaletto nelle sue vedute
e paesaggi di stupefacente modernità, fino a raggiungere luoghi fantastici e
immaginari, immortalati nei memorabili “capricci”.

L’esposizione viene
accompagnata da un esauriente catalogo (INTESASANPAOLO pp.301 immagini b/n e colori), dove viene raccontato in tutti i
suoi aspetti il veloce e prodigioso apprendimento da parte del giovane nipote,
Bernardo Bellotto degli insegnamenti dello zio Antonio Canaletto, che lo porta
a diventare l’alter ego nello opere per i collezionisti inglesi, fino a quando
le loro strade si dividono:Canaletto a Londra , Bellotto nelle capitali europee
Dresda e Varsavia. Scrive nel saluto istituzionale il Presidente Intesa
Sanpaolo Gian Maria Gros Pietro:” E’
straordinario privilegio del nostro Paese possedere un patrimonio culturale e artistico
di inestimabile valore, ereditato da lunghi secoli di civiltà. E’ una ricchezza
che abbiamo il dovere morale di tutelare, per trasmetterla alle generazioni
future, e di valorizzare in tutta la sua bellezza”. In mostra si può
ammirare anche un olio su tela eseguito
nel 1745 dal Bellotto e raffigura “L’Antico Ponte sul Po” ( proveniente dalla
Galleria Sabauda). Bozena Anna Kawalczyk, la compilatrice della scheda
riguardante il dipinto scrive:” che è
convinta che l’artefice della chiamata di Bellotto a Torino sia stato Antono
Maria Zanetti di Girolamo(1680-1767),a contatto con la corte sabauda e quella
viennese per l’acquisto della collezione del principe Eugenio di Savoia conclusasi
nel 1741. A Torino, forse più che
altrove,il pittore Bellotto si comporta da
storiografo che non solo rappresenta, ma indaga, percepisce e progetta. Ha una
ragione precisa anche la scelta della veduta del Po, con l’antico ponte, l’unico accesso in città dalla collina e da Genova, costruito in muratura a partire dal 1406 e in parte distrutto dalla
piena del 1706; il fiume è al centro degli interessi della casa regnante che vi
costruisce un porto commerciale, attorno al quale nasce il Borgo Po, un
quartiere popolare di sostegno alle attività portuali. Bellotto si compiace nel
descriverle modeste case sulla riva ma nella visuale notevolmente ampliata
include anche le architetture nobili il convento dei Cappuccini sul colle, cui
conclude una strada assolata, e il lontano castello del Valentino, cinto da
impalcature. Le opere di entrambi gli artisti: Canaletto e Bellotto presentano tecniche che influenzeranno in vari
modi la fotografia e il cinema in futuro, e saranno rappresentative di un
periodo storico importante per il Bel Paese.
Informazioni : Gallerie d'Italia Piazza della Scala 6 Milano
Numero Verde
800.167619.
Gianfranco
Piovano