
Chiara
Priante, segno zodiacale pesci, è una giornalista professionista.
Trentadue anni, mamma alpignanese doc e papà veneziano, è laureata
in linguaggio giornalistico e lavora come giornalista freelance,
principalmente per il quotidiano La Stampa, occupandosi di cronaca e
di green. Per oltre 12 anni ha seguito con attenzione il territorio,
dalle pagine del bisettimanale locale Luna Nuova e del mensile Tribù,
scrivendo di Rivoli e Alpignano. Ha anche ricevuto l’“Appreciatons
Award” da parte del Lions Club Rivoli Host per il suo lavoro
giornalistico sul territorio. Con un ricco bagaglio di esperienze
nell’ambito della comunicazione, dell’ufficio stampa (tra le
altre, cura la campagna della rassegna estiva “Cinema a Palazzo
Reale”) e dell’editoria, da alcuni anni tiene corsi di
giornalismo nelle scuole di ogni ordine e grado, insegnando tecniche
di giornalismo, linguaggio sulla carta stampata e sul web: dai corsi
di formazione continua per i cronisti organizzati dall’ordine dei
giornalisti al corso di preparazione della prima prova di maturità
proposta dal liceo Darwin di Rivoli, del quale è stata allieva.E’
presidentessa del collettivo di giornalisti Lettera Ventitré che si
occupa di formazione nell’ambito della comunicazione. Con Antonella
Mariotti ha pubblicato il libro green “Casaverde”, edito da La
Stampa, e “Pomodori da terrazzo” (Blu Edizioni). Nel 2014 per i
tipi di Neos Edizioni ha invece realizzato il saggio “Cultura e
turismo al tempo della crisi”.Abita,
da sempre, ad Alpignano, in zona Maiolo. Ad Alpignano ha collaborato
con tante realtà, dal Comitato Resistenza e Costituzione
(realizzando anche un opuscolo in occasione dell’anniversario della
Liberazione) al Premio Tallone. Da due anni, il suo impegno si è
fatto ancora più concreto: sua la direzione artistica, tra le altre
cose, della rassegna “Libri in luce”, il salone del libro di
Alpignano organizzato da due anni all’Opificio Cruto con nomi di
rilievo nell’ambito letterario e giornalistico.
Chiara
in queste elezioni amministrative ufficializzi un impegno che porti
avanti da un po' di anni. E' così?
«Sì,
io sono alpignanese da sempre. Sono nata all’ospedale di Rivoli
solo perché ad Alpignano non c’era un punto nascite… Ma da
quando mi hanno portato a casa ho sempre respirato l’aria di
Alpignano. Qui ho fatto le scuole, prima l’elementare Gramsci, poi
la media Tallone, e sono cresciuta. Il mio primo articolo, quello che
non si scorda mai, l’ho scritto a 16 anni su TorinoSette, allegato
del venerdì de La Stampa: è stato proprio su un’iniziativa
alpignanese, “Nati per leggere”. Sono stata una Ragazza del 2006
ad Alpignano, ho collaborato con varie associazioni e, negli ultimi
due anni, con il sindaco uscente, Gianni Da Ronco, persona che stimo
molto. Ne sono nate alcune iniziative di rilievo. Spero di poter dare
un ulteriore contributo a questo territorio. Sono capolista di una
lista civica - totalmente sganciata dai partiti - che si chiama
Alpignano 2021 ed è, in primis, una bella squadra, formata da
professionisti e tutti alpignanesi».
Perché
una brava giornalista decide di dare il proprio contributo alla
politica?«C’è
un legame speciale con il territorio nel quale si è nati e si vive.
E, come nelle storie d’amore, tutto si basa sulla grande, e
perfetta, eguaglianza tra dare e ricevere. E si arriva a un certo
punto in cui uno ha voglia di mettere al servizio di altri ciò che
ha imparato, per quel poco che possa essere. Certamente essere
giornalisti insegna ad affinare le capacità critiche, proprio nel
senso etimologico della parola greca crisis, ovvero la capacità di
scelta e di giudizio. Una capacità che può essere messa a
disposizione nella gestione della cosa pubblica. Poi spero di poter
eventualmente offrire quello che so e ho imparato fin qui, le
competenze soprattutto in ambito culturale e nell’organizzazione
eventi. Essendo giovane, e dinamica per natura, spero infine di dare
anche un pizzico di frizzantezza, come dire, di novità, e di
metterci un po’ del mio carattere».
Hai
in mente un ruolo che potrebbe calzarti a pennello?
«Saranno
i cittadini ad eleggere i loro rappresentanti e spero che mi possano
accordare la loro stima perché possa rappresentarli. Io metto me
stessa e le mie conoscenze a disposizione loro, oltre che del sindaco
Gianni Da Ronco e della maggioranza tutta, comunque vada. Essendo
stata per alcuni anni una cronista di calcio, mi viene da dire che
vesto la maglia e sono pronta a correre».
Alpignano
è la tua città. Quale contributo speri di apportare?«Spero
di vederla crescere. Quando ho dovuto scegliere il nome della mia
lista civica, ho pensato ad Alpignano 2021 proprio per dare il senso
della città che ci potrà essere tra cinque anni. Oggi Alpignano ha
una delle pressioni fiscali più basse della provincia perché il
sindaco Gianni Da Ronco ha posto questo come suo obiettivo principale
in questi cinque anni di mandato: tenere basse le tasse. Spero che
nel 2021 si sia continuato su questa strada ma siano anche nate
iniziative di rilievo che consolidino Alpignano come Città del Libro
e della Luce, visto la storia legata ad Alessandro Cruto e la
presenza della Stamperia Tallone: penso che invece che eventi in
ambiti diversi (teatro, musica, altro) sarà importante concentrare
le risorse per connotare Alpignano e darle un’identità forte.
Servono iniziative - e già ne esistono di forti e belle, come il
Palio - che facciano sì che il territorio sia vivo ed animato,
conosciuto da fuori, anche con il supporto prezioso di un comitato di
volontari, un’idea che il sindaco Da Ronco ha inserito nel suo
programma. Concludendo, posso dire che ci metto tutta me stessa e il
mio cuore per lasciare, un domani, una Alpignano più viva, dinamica,
coesa, vissuta e soprattutto amata dai suoi cittadini».
Gabriella Serravalle