Il libro è un brillante
caleidoscopio di ritratti e scenari del tempo che fu, di quel periodo a cavallo
fra fine settecento e ottocento, con una felice prosecuzione negli anni del
Risorgimento, che trovano la loro evocazione attraverso la felice immagine di
uno specchio riflettente. Personaggi minori e aspetti poco conosciuti dei
grandi che hanno fatto la Storia.
E’ proprio in questo il tocco
coinvolgente dei saggi scritti da Michele Ruggiero: la capacità di entrare, quasi sommessamente ma con
determinazione, nella vita di chi, protagonista assoluto o semplice comparsa,
ha comunque scritto pagine di macrostoria o di microstoria che non appartengono
solo al passato ma che in qualche modo continuano ad essere presenti tra di noi
che viviamo della loro eredità culturale, sociale, economica.
Il tema dell’attualità
della Storia è infatti più che mai presente nelle parole e negli scritti
dell’autore: “noi siamo gli eredi di quei
fatti” , afferma Ruggiero. Dai
“Barbetti partigiani del Re” ai “Fratelli di Narzole” fino agli anni giovani di
Cavour e alle lusinghe della bellezza incarnate nella figura di Nicchia
Virginicchia, la celebre contessa di Castiglione attraverso uno stile narrativo
piacevole, che accompagna una rigorosa ricerca storica in cui “il particolare”
diventa qualche volta protagonista assoluto.
Il giovane Cavour emerge dal
racconto di Ruggiero nella sua complessità di giovane che vuole andare per il
mondo, per conoscere, per soddisfare le sue inquietudini, per niente
“bacchettone”, anzi, stimolato da una curiosità vitalissima che è alla base dei
suoi viaggi: un progressista che sa analizzare situazioni e problemi fin dagli
anni giovani, consapevole della necessità di lottare contro il pauperismo e
l’analfabetismo che caratterizzano la
società del tempo…. Consapevole che “la
scuola sarebbe stata la grande rivoluzione del suo tempo e del tempo a venire, consapevole
che un buon amministratore pubblico doveva necessariamente anche far derivare
le necessarie competenze dalle sue capacità di amministratore privato”.
Ruggiero sa calamitare
l’attenzione del pubblico: note storiche precise sulla Contessa di Castiglione
ma anche il mettere in scena quei tocchi di originalità che sanno
immediatamente risvegliare interesse. Il suo giudizio sulla donna più bella
dell’800? Nel libro l’autore sottolinea che la celebre Nicchia “apparteneva a
quella schiera di donne che vive unicamente nell’esaltazione della propria
bellezza” e “conobbe l’amarezza del declino e il rimpianto per una vita che
avrebbe potuto essere diversa, si circondò di reliquie di se stessa, e da «statua di carne» divenne «statua di cera»”.

Dagli “Specchi lontani” di Michele Ruggiero ci arriva un’immagine non
certo sfocata dei personaggi che vi si sono riflessi: potenza di una penna che
sa cancellare anche gli “effetti flou”.
IL LIBRO: Michele Ruggiero, “Specchi lontani. Il giovane Cavour e altre
storie dell’Ottocento”, Neos edizioni, 2016, euro 18.