Home Blog

I libri più acquistati dell’estate 2023 in Italia

0

L’estate 2023 è stata piena di emozionanti novità letterarie, con una moltitudine di libri che hanno catturato l’interesse degli appassionati lettori di tutto il mondo. Di seguito, sono riportati i 5 libri più acquistati dell’estate 2023, offrendo un’istantanea degli autori e delle storie che hanno dominato le classifiche di vendita.

Se sei un amante della lettura e alla ricerca di nuovi titoli da sfogliare, continua a leggere per scoprire alcuni dei must-have di quest’estate.

1. “L’oscuro segreto di Villa Rose” di Lucia Ricci:

Questo thriller mozzafiato ha immediatamente conquistato il pubblico grazie alla sua trama avvincente e ai personaggi intriganti. Ambientato in una villa affacciata sul mare, il romanzo segue le vicende di una famiglia che si scontrerà con misteri e segreti del passato. Con un ritmo serrato e colpi di scena inaspettati, “L’oscuro segreto di Villa Rose” è diventato rapidamente un bestseller, tenendo i lettori incollati alle sue pagine fino all’ultima riga.

2. “Il viaggio delle farfalle” di Marco Ferri:

Un’emozionante storia di amore e rinascita, “Il viaggio delle farfalle” è un romanzo che ha toccato il cuore di molti lettori. La trama segue la vita di Elena, una giovane donna che, dopo la perdita di una persona cara, intraprende un viaggio alla ricerca di sé stessa. Attraverso le pagine, il lettore viene trasportato in luoghi suggestivi e viene coinvolto emotivamente nelle sfide affrontate dal personaggio principale. Con una scrittura delicata e una trama che appassiona, questo romanzo ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.

3. “L’alchimia delle parole” di Chiara Martinelli:

Un’autrice emergente che ha fatto breccia nel cuore del pubblico, Chiara Martinelli con il suo romanzo “L’alchimia delle parole” ha offerto una storia ricca di emozioni e riflessioni. Il libro segue le vicende di Alice, una giovane scrittrice in cerca della sua voce. Attraverso il suo percorso di crescita, il lettore si immerge nella bellezza delle parole e nell’impatto che possono avere nella vita delle persone. “L’alchimia delle parole” è un libro che spinge a riflettere sul potere delle storie e sulla loro capacità di trasformare la nostra esistenza.

4. “L’isola dei sogni perduti” di Andrea Rossi:

Un romanzo fantasy che ha affascinato un vasto pubblico, “L’isola dei sogni perduti” è una storia di avventura e magia. Ambientato in un mondo pieno di creature fantastiche e luoghi misteriosi, il libro segue le imprese di un gruppo di giovani eroi in cerca di un’isola leggendaria dove si dice siano nascosti i sogni perduti di tutta l’umanità. Con una scrittura coinvolgente e un universo ricco di dettagli, questo libro è diventato un successo tra gli amanti del genere fantasy.

5. “Il segreto dell’ultimo quadro” di Marta Bianchi:

Un romanzo che unisce storia, arte e mistero, “Il segreto dell’ultimo quadro” ha catturato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo. La trama ruota attorno a una misteriosa opera d’arte che sembra nascondere segreti secolari. Attraverso indagini, colpi di scena e personaggi affascinanti, il libro trasporta il lettore in un’avventura avvincente che spazia tra passato e presente, con l’arte come filo conduttore. “Il segreto dell’ultimo quadro” ha creato un vero e proprio fenomeno di culto tra gli appassionati di libri.

L’estate 2023 ha regalato agli amanti della lettura una serie di libri emozionanti e coinvolgenti, entusiasmando il pubblico con storie avvincenti e autori talentuosi.

Dai thriller alle storie di formazione, dalla fantasia all’arte, questi 5 libri hanno dominato le classifiche di vendita, diventando una scelta ideale per gli amanti dei libri di ogni genere. Se stai cercando nuovi titoli da aggiungere alla tua lista di lettura, non perdere l’occasione di immergerti in queste opere che hanno stregato quest’estate.

Torinesi in ferie: Grecia, Spagna e poche regioni italiane tra le scelte più gettonate

0

Per questa estate 2023, i tanti torinesi in partenza, quest’anno, hanno deciso in maggioranza di optare per destinazioni non troppo distanti ma all’estero.

Sono le mete nel Mediterraneo quelle che vanno per la maggiore secondo le agenzie di viaggio di Torino, le più gettonate sono la Grecia e la Spagna, ma anche l’Egitto, e tutte e tre hanno in comune l’essere una vacanza low cost.

Calano invece le richieste di vacanze nei resort italiani, troppo cari.

La Sardegna, la Sicilia e la Toscana, sono state le tre regioni più scelte per tutti i torinesi che non hanno rinunciato alle ferie in Italia.

Il tempo medio utilizzato per la vacanza è di una settimana e si spendono, stando a quanto riportato dalle agenzie di viaggio torinesi, tra i 1.200 o 2.000 euro in media a persona.

Le agenzie possono però dare un quadro solo parziale della situazione, visto che ormai la maggior parte delle persone prenotano e organizzano le proprie vacanze affidandosi a ricerche online, sia per il pernottamento che per voli e altri mezzi di trasporto.

In Italia i prezzi sono troppo alti per le ferie perché…

Causa del poco successo dell’Italia per fare le ferie, sono anche i prezzi delle strutture alberghiere, nelle principali località turistiche italiane. I prezzi a notte partono tendenzialmente dai 100 euro fino a oltre 500 euro.

Eppure, l’Osservatorio del Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg ha mostrato il primato delle mete nazionali per la maggior parte degli italiani, scelte da 7 connazionali su 10. Ma si tratta di turisti che sfuggono alle agenzie di viaggio.

Chi resta nella Penisola italiana, magari si sposta con il proprio mezzo, auto o camper, o addirittura in moto prenotando su piattaforme come booking e motori di ricerca alloggi similari. Le agenzie di viaggio, lamentano cosi un netto calo di clienti rispetto allo scorso anno, complice indubbiamente Internet, ma in particolare il caro vita.

Difficile dare numeri sui torinesi partiti o realmente in ferie, poichè quest’anno una fetta di torinesi, stanno svolgendo in questo agosto il lavoro in smart working, ma non nella propria casa.

Torinesi che vanno, turisti che vengono

E se un tempo Torino di turisti ad agosto non ne aveva per niente, adesso se ne vedono in giro moltissimi, e forse sono proprio loro a popolare la città. Lo afferma la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa. Un trend in crescita, quello del turismo nel 2023 rispetto solo a un anno fa.

Piemonte: cresce il turismo e diventa un vero e proprio boom di visite da parte degli Usa e non solo

0

Il boom di interesse e turismo nei confronti della regione Piemonte continua a crescere sempre di più.Questo fattore è confermato dagli ultimi risultati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, con un +22% del mercato estero rispetto ai movimenti dello stesso periodo del 2022.

Secondo l’analisi di Visit Piemonte, rispetto ai primi mesi dell’anno scorso ad oggi, le presenze turistiche vengono e continuano ad destare interesse, soprattutto da parte degli Stati Uniti, a seguire la Francia, la Svizzera e la Germania.

“Abbiamo scelto di investire risorse importanti sul turismo e di continuare a farlo anche negli anni della pandemia, per essere pronti ad accogliere l’interesse crescente verso il nostro territorio non appena le condizioni hanno reso possibile il ritorno ai viaggi – hanno sottolineato il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessora alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio -. Ora raccogliamo i frutti di questo lavoro, con l’aumento degli arrivi dall’estero a conferma che il nostro territorio è un’eccellenza turistica a tutto campo. I risultati di oggi sono per noi un incoraggiamento a proseguire su questa strada anche per gli anni a venire”.

Ottime notizie anche per le recensioni positive rilasciate in diversi siti e canali online riguardati le strutture, i pernottamenti, l’accoglienza e i luoghi culturali del Piemonte e Torino.

Tutto ciò è segno di una crescente e funzionante industria turistica piemontese, accompagnata quest’anno da un immancabile vero e proprio boom nei musei. L ‘ Osservatorio Culturale da gennaio a giugno 2023 ha registrato 3 milioni di ingressi, segnando un quasi 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2022.

Beppe Carlevaris, presidente del Cda di Visit Piemonte ha commentato orgoglioso dei risultati che il sistema turistico piemontese sta attivamente potenziando anche la qualità dei servizi rivolti all’accoglienza dei visitatori italiani ed esteri.

11:36 il Podcast dedicato alla strage del Ponte Morandi : 14 agosto 2018

0

Scritto dal giornalista Marco Grasso, 11:36 è l’unico podcast di inchiesta sul crollo
del Ponte Morandi. Basato sul materiale inedito delle intercettazioni e su testimonianze in
presa diretta di sopravvissuti ed esperti, ripercorre in sette puntate la catena di
mancanze, bugie e omissioni che ha condotto alla tragedia.
Disponibile gratuitamente su FQ Extra, sezione de ilfattoquotidiano.it, e su
tutte le principali piattaforme di podcast (Spotify, Apple Podcasts e Amazon
Music).

“Immagina se venisse fuori che i Benetton si sono distribuiti
200 milioni di euro nel momento peggiore della loro vita.

Sarebbe devastante, no?”

(Ermanno Boffa)
È il 4 febbraio 2020 e a parlare è Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton.
Boffa parla dei dividendi stellari che non si sono interrotti nemmeno dopo la strage di
43 persone, dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova.
Questo è uno degli audio esclusivi che potrete sentire ascoltando “11:36”, un
podcast che, a cinque anni di distanza, ricostruisce quei fatti attraverso le voci degli
stessi protagonisti: le intercettazioni inedite, le testimonianze di familiari delle
vittime, il ricordo dei soccorritori e di chi ha lanciato allarmi inascoltati, la cronaca
del processo che vede oggi imputate 59 persone, tra cui l’ex ad di Autostrade per
l’Italia Giovanni Castellucci.
Pochi eventi hanno una portata tale da trasformarsi in memoria collettiva: chiunque
ricorda dove fosse in quell’esatto istante, le 11:36 del 14 agosto 2018. Da quel
momento prende corpo una storia complessa e terribile: per i pm i report sulla
sicurezza erano falsificati, per consentire di massimizzare i profitti e tagliare i costi.

Questa è anche la storia di una concessione statale dove il privato ha ricevuto per
decenni grandi benefici senza dover restituire nulla in cambio alla comunità.
Attraverso le intercettazioni inedite messe agli atti del processo sul crollo del ponte,
e alle registrazioni delle telefonate tra i dirigenti delle varie aziende coinvolte nei
controlli, si racconta come la caduta del ponte sia stato un evento simile a
Chernobyl, che ha scatenato una guerra di tutti contro tutti scoperchiando un
sistema malato che ha messo il profitto al primo posto a scapito della sicurezza dei
cittadini.
Questa storia ha due finali. Uno è ancora aperto e lo scriverà il processo sulle
responsabilità penali in corso a Genova. L’altro è già scritto e ha un sapore amaro:
dopo aver minacciato la revoca delle concessioni, lo Stato si è ricomprato Aspi, per
oltre 8 miliardi. Un classico delle privatizzazioni all’italiana: i profitti ai privati, i debiti
alla collettività.

  1. Introduzione

Alle 11:36 del mattino del 14 agosto 2018, sotto una pioggia battente, il ponte
Morandi crolla. Nella tragedia muoiono 43 persone innocenti. Il crollo di un ponte è
un evento rarissimo: a cinque anni da questa vicenda, lontani dai riflettori, la giustizia
sta ancora cercando i colpevoli. In questa storia gli attori in gioco sono molti.

  1. Sociologia del sottoponte

Un po’ di storia. Inaugurato nel 1967, il ponte Morandi era un tempo motivo di
orgoglio per la gente che viveva nei quartieri di Sampierdarena e Certosa. Qui lo
chiamavano “il ponte di Brooklyn”, un simbolo di speranza, una porta che
collegava al resto del mondo una brutta periferia italiana. Oggi quello che rimane è
una distesa di fabbriche abbandonate, una ferita aperta nel cuore degli sfollati.

  1. Il crollo

Al momento del crollo sul viadotto Polcevera ci sono turisti, lavoratori, semplici
passanti. I loro destini si intrecciano in quel preciso istante. Raccogliamo le loro
storie e la voce di chi ha lavorato per anni sotto il viadotto e ha visto con i propri
occhi che qualcosa, da tempo, non andava.

  1. Tutti contro tutti

Attraverso le intercettazioni messe agli atti del processo sul crollo del ponte, e alle
registrazioni delle telefonate tra i dirigenti delle varie aziende coinvolte nei controlli,
si racconta come la caduta del gigante malato sia il risultato di una maledetta guerra
di tutti contro tutti.

  1. “Una banda de lazzaroni”

Il crollo del Ponte Morandi è stato anticipato da un’altra strage. Il 28 luglio del 2013,
ad Avellino, un pullman vola giù dal viadotto Acqualonga. A bordo ci sono 47
persone a bordo più l’autista. Moriranno in 40. Siamo a cinque anni dalla tragedia di
Genova. Alla guida di Autostrade per l’Italia è sempre Giovanni Castellucci, mentre
a eseguire i controlli per la manutenzione la società Spea controllata dal gruppo
Autostrade, quella che Gianni Mion, intercettato dalla GF, definirà “una banda de
lazzaroni”.

  1. Il sistema

Atlantia “è un merdaio”. Dice proprio così Alessandro Benetton intercettato dalla
Guardia di Finanza. Siamo nel gennaio del 2020. Del disastro della gestione delle
autostrade si parla ormai anche ai massimi vertici, tra gli azionisti. Lo schema di
holding attraverso cui i Benetton controllavano Autostrade è un sistema dove l’anima
finanziaria spolpa quella industriale.

  1. Paradossi

Dove prima c’era via Porro oggi c’è un parco con 43 alberi, uno per ogni morto nel
crollo del Ponte. L’hanno chiamata la radura della pace. Mentre la giustizia fa
lentamente il suo corso, la politica e gli affari si sono riorganizzati lasciandosi
Genova alle spalle. Dando vita a una serie dolorosa di paradossi.

Per ascoltare “11:36”

il podcast di Marco Grasso sulle principali piattaforme:

Audible_di Amazon Prime

FQ ExTRA

Spotify

La Giornata nazionale contro lo spreco alimentare: tutte le informazioni

0

Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, che dalla sua istituzione nel 2014 cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica in materia di sperpero di cibo. Singoli volontari, associazioni, aziende e istituzioni pubbliche – spesso in relazione tra loro – sono impegnati oggi nel recupero e nella ridistribuzione delle eccedenze. L’obiettivo? Contrastare l’impatto ambientale del fenomeno a ogni livello unendo la lotta allo spreco con interventi di carattere sociale.

Tra gli attori che hanno saputo moltiplicare il proprio impegno nel corso degli anni l’’Associazione Eco dalle Città che fin dal 2015 ha avviato una serie di attività di contrasto allo spreco di cibo nella Città di Torino concentrandosi sull’ortofrutta e i luoghi dove questa rischia di essere trasformata in rifiuto, andando a promuovere azioni di recupero che investono tutta la filiera dell’approvvigionamento: dai campi alla bancarella del mercato passando per il commercio all’ingrosso.

“La scelta di recuperare ortofrutta è una scelta strategica in quanto si concentra sui quei prodotti alimentari facilmente deperibili – e che vengono espulsi dal mercato solo per questioni estetiche – ma che allo stesso tempo rappresentano i prodotti insostituibili per una dieta di qualità – spiega Paolo Hutter, presidente dell’Associazione Eco dalle Città -. Torino è su questo campo all’avanguardia e ha vinto anche premi per questa attività, per la quale sono impiegati migranti e persone svantaggiate in un’operazione che tende a trasformare il recupero e la redistribuzione di cibo in lavoro, sottraendolo alle logiche di puro volontariato”.

“Dalla partecipazione a progetti europei – con l’obiettivo di supportare la trasformazione del sistema alimentare urbano attraverso l’implementazione di laboratori partecipati innovativi – fino alle iniziative di contrasto dell’insicurezza alimentare, attraverso il recupero e trasformazione di eccedenze alimentari, sono numerose le iniziative che ci vedono impegnati come Città – commenta l’assessora Chiara Foglietta – Proprio sostenibilità ambientale ed economia circolare, sicurezza e spreco alimentare sono tra i pilastri dell’attività del gruppo di lavoro interassesorile e interdipartimentale per le politiche del cibo di cui ho favorito la creazione. L’obiettivo è passare da azioni settoriali ad approcci strategici per disegnare una politica del cibo della Città. Il gruppo si riunirà nuovamente lunedì prossimo”.

Per celebrare la 10a Giornata Nazionale di Prevenzione allo Spreco Alimentare, Eco dalle Città ha deciso di animare – nel pomeriggio di oggi – con musica e danza la distribuzione alimentare che avviene tutti i venerdì in via Montanaro. Per l’occasione hanno aderito all’iniziativa lo Spazio Montanaro Due e l’Istituto Comprensivo Aristide Gabelli coi suoi alunni.

Le attività contro lo spreco alimentare a Torino

Nel solo 2022 nella Città di Torino sono state recuperate 313286 kg di cibo successivamente ridistribuite a una platea di circa 6 mila persone. Numeri importanti frutto di una attività capillare di recupero grazie ai progetti RePoPP e Carovana Salvacibo.

RePoPP. Il progetto RePoPP (sostenuto dall’Assessorato alla Transizione Ecologica e dal Gruppo Iren) consiste in una azione di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari in 7 mercati cittadini alle quali si affianca una attività di sensibilizzazione alla raccolta differenziata rivolta sia agli ambulanti che ai cittadini che frequentano i mercati. Nel dettaglio durante il 2022 sono stati recuperati e distribuiti 76012 kg di frutta e verdura nel mercato di Porta Palazzo con una platea di beneficiari pari a 1030 famiglie (dato medio mensile), 10088 kg nel mercato di via Porpora (280 famiglie beneficiare), 7511 kg nel mercato di corso Cincinnato (220 famiglie beneficiarie), 7913 kg al mercato di via Onorato Vigliani (102 famiglie beneficiarie), 12683 kg nel mercato di Santa Rita (196 famiglie beneficiarie). 6864 kg nel mercato di piazza Foroni (132 famiglie beneficiarie), 8332 kg nel mercato di Borgo Vittoria (163 famiglie beneficiarie), A questi vanno aggiunte le raccolte e le distribuzioni effettuate al mercato di corso Svizzera pari a 5325 kg distribuiti a 98 famiglie beneficiarie che, seppur identiche come modalità, non rientrano all’interno del progetto RePoPP.

Sabato Salvacibo. Sulla falsa riga del progetto RePoPP e in accordo con le principali realtà del Terzo Settore cittadino (e non solo) impegnate in azioni di contrasto allo spreco alimentare (tra cui Arci Torino, Rete.Ong, Mais.Ong, Coordinamento CCT, Circolo Gramsci, FiVa Confcommercio di Torino, Proloco Torino, Fridays for Future, CNGEI Torino e Legambiente Metropolitano APS) è attivo il progetto Sabato Salvacibo, ossia la più grande mobilitazione di volontari in Italia (circa 70) che ogni sabato recupera e ridistribuisce l’invenduto di 18 mercati cittadini.

Carovana Salvacibo. Avviato in piena pandemia a causa della chiusura temporanea del mercato di Porta Palazzo e sostenuto dai Servizi Sociali del Comune di Torino (con il contributo tecnico della Rete delle Case del Quartiere e Torino Solidale), il progetto si occupa del recupero delle eccedenze alimentari prodotte principalmente dai grossisti all’interno del CAAT di Torino e da Battaglio Frutta, per poi ridistribuirlo agli enti cittadini che si occupano di contrastare la povertà e l’emergenza alimentare nelle fasce della popolazione cittadina più in difficoltà. Nel solo 2022 il progetto ha recuperato 183.883 kg (principalmente frutta e verdura) per ridistribuirlo a 27 enti con una platea di circa 4 mila persone in stato di necessità.

Trasformazione. Le attività di contrasto messe in campo vanno oltre il recupero, infatti in collaborazione con il Mercato Centrale di Torino dal lunedì al venerdì una parte delle eccedenze recuperate all’interno del mercato di Porta Palazzo, nello stand denominato Banco Circolare, vengono prodotti circa 250 pasti a settimana per sostenere persone senza fissa dimora (il cibo viene cucinato per alcuni dormitori cittadini e per gli enti che si occupano della distribuzione in strada). A realizzare i pasti sono alcuni degli Ecomori, che mescolano nei loro piatti le cucine tradizionali dell’Africa Sub Sahariana con quella italiana. Mentre, in collaborazione con le Officine Ozanam, una parte della frutta recuperata al CAAT viene trasformata in composte.

Pizza e Italiani: quante volte si consuma questo alimento? Eataly risponde

0

Il famoso gruppo culinario Eataly ha commissionato Doxa una ricerca interessante rivolta a un tema di consumo della pizza da parte degli italiani.I parametri analizzati sono diversi e riguardano la frequenza, le tipologie preferite, i comportamenti di scelta, l’importanza di fattori come ingredienti, filiera e leggerezza. 

I risultati sono legati alle abitudini di consumo e alla loro evoluzione: la pizza è considerata a tutti gli effetti un comfort food legato a piacevoli e di compagnia. Inespertamente, la pizza viene consumata per la maggior parte degli italiani una volta la settimana (86%), un 40% la mangia due volte. La preferita è la forma tonda, anche questo dettaglio conta molto!


Altro dato importante per ogni italiano è la qualità degli ingredienti : buona, digeribile, con materie prime d’eccellenza
Gli ingredienti devono essere di qualità e locali. Secondo l’analisi, gli italiani sono disposti a pagare di più se una pizza è preparata con ingredienti di qualità, in particolare i più giovani, e se è lievitata a lungo.. 
Altre caratteristiche ricercate sono ingredienti sostenibili (56%) e farine di grani antichi (52%), meno impattante invece la fama del pizzaiolo, che interessa un segmento più di nicchia, (24%) che sale ad un 35% tra i giovani nella fascia d’età 14-34 anni. 

Altra curiosità emersa dallo studio:
Più di un terzo degli italiani dichiara di essere propenso a sperimentare gusti diversi e proposte nuove quando è fuori a cena (soprattutto nella fascia di età che oscilla tra i 18 e i 44 anni). Dall’analisi si evince che gli italiani sembrano decidere quale pizza ordinare sul momento, in base alle voglie della serata (46%) e alle proposte che più incuriosiscono sul menù (43%), mentre solo un 11% sceglie sempre la “solita pizza”.

Quindi no all’abitudine!

Iscrizioni scuole Piemonte: sono in aumento le preferenze nei Licei e negli Istituti Tecnici, in diminuzione gli Istituti professionali

0

Secondo i risultati dei dati relativi alle iscrizioni online alle classi prime delle Scuole secondarie di II grado per l’anno
scolastico 2023/2024, in Piemonte, al primo posto
delle preferenze si confermano i Licei con il 55,3%, (il panorama nazionale registra il 57.1%) seguiti
dagli Istituti tecnici con il 32,9% (di poco inferiore il quadro nazionale che si ferma al 30.9%) e dagli
Istituti professionali con l’11,8% (La percentuale italiana è del 12,1%).
Le iscrizioni ai Licei, a livello regionale, registrano un lieve incremento (+0,7%) rispetto all’anno
scolastico 2022/2023. In particolare, il 22,1% delle studentesse e degli studenti ha scelto il Liceo
scientifico nell’ opzione “Scienze applicate”, il 19,1% il Liceo scientifico tradizionale, il 13,8% il
Liceo linguistico. Rispetto all’anno in corso (a.s. 2022/2023) tra gli iscritti ai Licei aumentano coloro
che scelgono l’indirizzo delle “Scienze umane” (+1,0%), nella sua opzione “Economico sociale”
(+0,9%) e il Liceo scientifico “Sezione sportiva” (+0,7%), mentre diminuiscono del -1,2% gli iscritti al
Liceo classico. Anche a livello nazionale si registra una riduzione delle preferenze per il Liceo classico
che viene scelto dal 5,8% della popolazione studentesca, mentre un anno fa la percentuale si
attestava al 6,2%.
Gli Istituti tecnici, nel complesso, mostrano un andamento costante delle iscrizioni rispetto all’anno
scolastico precedente. L’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing”, risulta il favorito dagli
studenti con il 24,8% delle preferenze (si registra un aumento del 4,1% rispetto all’anno scolastico
in corso), tale indirizzo è preferito anche dalle studentesse e dagli studenti italiani (8,7%); il 20,6%
degli studenti piemontesi si iscrive all’indirizzo “Informatica e telecomunicazioni”, l’11,4%
all’indirizzo “Meccanica, meccatronica, energia”. Gli studenti iscritti all’indirizzo “Informatica e
telecomunicazione” diminuiscono, invece, del -3,1%.

Calano ancora le iscrizioni agli Istituti professionali (11,8% rispetto al 12,5% dell’anno scolastico
2022/2023). Simile flessione si registra anche su scala nazionale. Della percentuale totale degli
iscritti in Piemonte, il 33,1% si iscrive all’indirizzo “Enogastronomia e ospitalità alberghiera”, il
17,6% all’indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale”, il 13,6% agli indirizzi “Manutenzione
e assistenza tecnica” e “Servizi commerciali”, “Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei
prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane”; rispetto all’anno scolastico in
corso, tra gli iscritti agli istituti professionali, diminuiscono del -1,7% coloro che scelgono l’indirizzo
“Manutenzione e assistenza tecnica” e aumentano rispettivamente del +1,8% e del +1,5% quelli che
si iscrivono agli indirizzi “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” e ai “Servizi commerciali”.

Carta risparmio spesa in ritardo, ma si può richiedere un altro bonus

0

Molti cittadini si chiedono quando sarà finalmente possibile fare domanda per ottenere la Carta risparmio spesa 2023.

 Come tanti sapranno si tratta di un beneficio innovativo, mirato a sostenere una parte degli acquisti di prima necessità e non è associabile però alla Carta acquisti. Questo nuovo sistema andrà a sostituire  quello dei buoni spesa e il suo sistema.

La cattiva notizia è legata al tempo, perché non è ancora attiva la possibilità di farne richiesta e probabilmente si aspetterà per un bel po’ di tempo, secondo recenti dichiarazioni. Il decreto attuativo con requisiti, condizioni e modalità di trasmissione della domanda non è stato emesso ufficialmente attualmente.

Tuttavia, nell’attesa le famiglie in seria difficoltà possono ricorrere ad altri due progetti beneficiari in merito: buoni spesa e Carta acquisti.

Inoltre, c’è la possibilità di richiedere la Social Card che sarà in futuro compatibile con l’ambita “Carta risparmio spesa”.

Per il rilascio della Carta, la norma ha dei requisiti molto restrittivi. Possono infatti ottenere la Social card le famiglie con figli/e con età massima di anni 3 e le persone anziane over 65.

Per maggiori informazioni al riguardo e aggiornamenti in merito si consiglia di fare riferimento al proprio comune e ai caf di fiducia.

A Torino in arrivo Il Salone del Vino I edizione

Nasce il Salone del vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi.

Questa prima edizione si svolgerà dal 4 al 6 marzo 2023,  Torino diventerà una grande cantina e accoglierà tanti produttori italiani delle nostre terre.  Un omaggio alla tradizione vinicola e all’attività lavorativa della nostra regione, tra storia e innovazione. 

Da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone, inoltre, più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. 

Una nuova manifestazione rivolta al pubblico e agli addetti professionali che entra nel calendario dei grandi eventi della città. 

 In calendario oltre 100 appuntamenti in più di 60 location. Protagonisti, insieme ai produttori, i ristoranti, le piole, le enoteche, fra artisti, scrittori, masterclass, cene, degustazioni e anche tanto spettacolo.

Organizzato da KLUG APS insieme a Orticola Torino e Bonobo Events, con il patrocinio della Città di Torino e di Regione Piemonte, il sostegno di Camera di commercio di Torino e di Fondazione CRT, partner Gambero Rosso, Go Wine e Fisar Torino – il Salone del vino è realizzato in collaborazione con Torino Wine Week, I Cento Torino – EDT Editore, Associazione F.E.A, Le Strade di Torino, Confesercenti di Torino e Provincia, Torino Doc, Giovani Per Torino (GxT), Vendemmia Torino, Portici Divini – Fondazione Contrada, Enoteca Regionale Vini della Provincia di Torino, Enoteca Regionale del Monferrato, Enoteca Regionale di Ovada, Libreria Bodoni, Off Topic, Cerchio gesso – Cubo Teatro, Combo e Eataly Torino. Main sponsor tecnici sono Bormioli, Chieppa Spa e Wined*Ora.

L’evento è rivolto ai cittadini, ai turisti, agli esperti del settore, agli amanti, agli appassionati e ai curiosi del mondo del vino. Il cartellone prevede incontridegustazioni, workshop, masterclass, aperitivi esclusivi e cene a tema, per degustare e conoscere il meglio del terroir e le migliaia di etichette della regione, anche in abbinamento alla gastronomia.

Tumori le diagnosi salgono a un numero pari a 390.700 nel 2022

0

Nel nostro Paese si stimano 390.700 nuove diagnosi di tumore nel 2022 (fonte: ‘I numeri del cancro in Italia 2022‘), erano 376.000 nel 2020; 3,6 milioni di cittadini vivono oggi con una diagnosi di cancro (dati del 2020), contro i 2,5 milioni del 2005. I dati sono emersi nel corso della conferenza stampa dal titolo ‘World Cancer Day. L’impegno della politica per i diritti dei pazienti oncologici e onco-ematologici‘, che si è svolta oggi a Roma. Pesano, secondo gli esperti, i “gravi ritardi” accumulati durante la pandemia da Covid-19, che ha avuto l’effetto di allungare “ulteriormente” le liste di attesa per esami diagnostici e di screening. Nonostante si stia registrando, in questi mesi, una ripresa dei programmi di prevenzione secondaria e degli interventi chirurgici in stadio iniziale, il problema delle liste di attesa “permane ed è prioritario risolverlo”.

Intanto è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano Oncologico Nazionale 2023-2027; il documento detta gli indirizzi per la prevenzione, la cura e l’assistenza ai malati di cancro con rinnovata attenzione ai percorsi assistenziali grazie ad un “approccio globale e intersettoriale, con una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico” e con il “grande obiettivo della riduzione fino all’eliminazione” delle disuguaglianze nell’accesso agli interventi di prevenzione e cura. Ma per essere efficace e realistico il nuovo Piano Oncologico Nazionale necessita di “specifici finanziamenti che consentano alle Regioni di rispondere alle disposizioni inserite negli appositi indicatori approntati per l’implementazione del Piano”, hanno concluso gli esperti.